Terza prova, paura dell'ignoto..

Lo spettro seguiva tutti i movimenti di Jack ruotando semplicemente gli occhi, quegli occhi vacui e tanto tetri da far raggelare chiunque ne incontrasse lo sguardo.
Quando il grifondoro gli arrivò contro saltando e lanciando l'incantesimo, il mostro rimase impassibile: con un leggero movimento degli arti inconsistenti si spostò dalla traiettoria dello stupeficium, che andò a schiantarsi contro un tronco non poco distante da loro. Con un fruscio e una calma che dava i brividi tornò nella posizione iniziale. Se qualcuno l'avesse osservato attentamente avrebbe detto che stava lo spettro sorridendo.. O forse era più un ghigno maligno.

Ci fu un attimo in cui tutto rimase immobile, come sospeso.. Poi con un verso disumano lo spettro si avventò contro Jack, entrandogli dentro il corpo, nelle membra, fino a sottomettere completamente la volontà di quel corpo debole e mortale al suo volere.
Di certo non doveva essere una piacevole sensazione per il grifondoro posseduto, e neanche tanto gradevole.

Lo spettro si era ormai insediato completamente in quel corpo mortale: poteva comandarlo come più gli piaceva, ogni sua fibra era al suo servizio.
Improvvisamente sapeva tutto di Jack, la sua esperienza, la sua conoscenza. Così fece muovere la sua mano destra, che stringeva ancora saldamente la bacchetta, e lentamente la fece puntare contro il petto del ragazzo stesso. Per quell'essere, abituato all'incorporeità, era difficile muoversi in un corpo fatto di carne.

- Arania Exumai. -

Una voce cavernosa pronunciò l'incantesimo che partì con scintille gialle dalla bacchetta e colpì in pieno il corpo di Jack.

Lo spettro,appena dopo aver scagliato l'incantesimo contro il corpo del ragazzo, ne uscì con un sibilo sinistro e si mise a fluttuare nell'oscurità sopra di lui.
Il giovane venne sbalzato contro un albero dalla potenza dell'incantesimo stesso, ma si riprese subito e tornò con grinta all'attacco. Un sectumsempra partito dalla bacchetta di Jack fendette l'aria pesante e colpì in pieno quella che doveva essere la pancia del mostro, che si piegò in avanti apparentemente senza battere ciglio. I professori e i giudici che erano lì intorno non avrebbero certo approvato l'utilizzo di quell'incantesimo, ma quello era un caso estremo e con qualche occhiata d'intesa decisero di lasciar correre.

Nel frattempo lo spettro si era rialzato ed era tornato a guardare il grifondoro con un sorriso e uno sguardo agghiaccianti. Senza nessun preavviso aprì la bocca e lanciò un urlo spaventoso, lancinante, lacerante. Era inascoltabile e terribile, tanto forte da far sanguinare le orecchie. Tutto ciò che era intorno a loro cominciò a tremare, come colpito da una forza invisibile e sovrumana.

Jack si era messo a correre intorno al luogo dove stava avvenendo lo scontro nel disperato tentativo di non essere posseduto di nuovo. Ma aveva dovuto fermarsi per forza, perchè l'urlo lacerante lanciato dallo spettro non gli aveva lasciato scampo.
Quando il ragazzo si riprese dallo stordimento dell'attacco tornò alla carica contro il mostro, attaccandolo con un incantesimo e colpendolo a quella che poteva essere la spalla. Forse, se fosse stato umano, avrebbe cominciato a sanguinare. Tuttavia lo spettro non si mosse. La sua immobilità e il suo silenzio davano i brividi, erano troppo fuori dalle facoltà umane.

Un attacco a testa, come nei duelli che si rispettino. Eseguito l'attacco da parte di Jack, toccava quindi allo spirito. Questi mosse lentamente le braccia in avanti, con i palmi delle mani incorporee rivolti verso l'alto. Una cantilena bassa e incomprensibile riempì l'aria mentre intorno a loro si andavano accendendo dei fuochi fauti, verdi pallidi, che aleggiavano a mezzo metro dal terreno. Era senza dubbio una maledizione: lo spettro stava lanciando una delle sue potenti e oscure maledizioni contro il ragazzo.
Ad un gesto improvviso delle mani del mostro i fuochi incantati si mossero tutti insieme contro il ragazzo, circondandolo, inglobandolo nel loro ardere eterno; Jack non potè fare niente per ribellarsi. Un battito di ciglia e quei fuochi non c'erano più, ma avevano lasciato la loro traccia maledetta sul corpo del giovane e coraggioso grifondoro: ad ogni movimento impegnativo avrebbe sentito la sua forza vitale venir meno, come risucchiata da qualcosa o qualcuno.

Lo spettro osservò attentamente Jack muoversi. Si stava riprendendo in fretta, ma si vedeva che era stanco e stordito per il combattimento.
Il grifondoro lo colpì con un incantesimo di media potenza; sebbene lo spiritò fluttuò all'inditro cercando di schivarlo, venne colpito in pieno. Anche lo spettro del resto era stanco, anche se a causa della sua impassibilità non lo dava a vedere.

Lo spettro incassò dunque il colpo e si preparò a contrattaccare, avvicinandosi pericolosamente al grifondoro. Non appena aprì la bocca, l'urlo lacerante che aveva squarciato la notte poco prima tornò a far tremare tutto ciò che c'era intorno e a far gelare il sangue nelle vene.

All'attacco estremo di Jack un urlo terrificante, ancora più di quello precedente tanto che anche il ragazzo riuscì a sentirlo, si diffuse nella foresta, e sciami di uccelli e altri strani tipi di insetti volarono via delle fronde degli alberi, rendendo in qualche modo la foresta apparentemente più luminosa e pulita.
Lo spettro cominciò a dissolversi nel nulla e dei raggi di sole illuminarono la sostanza opaca che stava scomparendo...

D'improvviso tutto sembrò invaso di luce e intervennero sul campo Silente e altre tre persone sconosciute: il torneo si era concluso o meglio, la terza prova di Jack. Quest'ultimo doveva essere stremato e così i quattro l'aiutarono ad uscire dalla Foresta, da quel tumulto di radici e foglie cadute, e lo condussero subito in infermeria..